i Radical Vip
Da Flaminia Ceribelli, attenta osservatrice dei costumi della tribù nonchè fidanzata con uno stregone, Andrea Aquila, questo fondamentale contributo a capire - per quanti sono in partenza per l'Oceano Indiano, che tipo di atmosfera li attende sui reef . .
Quel pazzo Mondo dei windsurfisti - di Flaminia Ceribelli
Questo articolo è dedicato a tutte le “donne”
e/o mogli dei “radical vip” del windsurf che trascorrono intere
giornate ad ammirare i propri uomini con fotocamere e camere digitali ultimo
modello alla mano per poter cogliere l’”attimo fuggente”.
L’attimo è così fuggente che non si riesce neanche a fotografare
ed il radical vip va su tutte le furie e ti dice “ma come ho fatto un
aerial stellare e non l’hai preso” e tu che un po’ non sai
nemmeno che è l’aerial e un po’ vorresti ammazzarlo taci
e te ne vai.
Io mi diverto da morire.
Adesso però prima di continuare con le critiche, vi racconto un po’ di Mauritius che ne vale la pena.
"Dio creò prima Mauritius e poi il
paradiso terrestre. Che è la copia di Mauritius"…(Mark Twain).
Così dovette apparire l'isola a Mark Twain, intorno al 1885, simile in
tutto e per tutto all'Eden. A distanza di millenni, Mauritius ci appare ancora
così. Come uno degli ultimi paradisi rimasti sulla Terra, un "giardino
posato sulle acque" in pieno Oceano Indiano, una perla davvero rara nel
panorama dei luoghi di villeggiatura esotici. Luogo incantato per una vacanza
davvero da sogno.
Sabbia e mare, terra, acqua e fuoco. Quello che arde nel cuore di Mauritius è l'armonia di tutti gli elementi della Terra. La bellezza di questa isola riflette l'anima di chi la abita, non uno ma tanti popoli, diverse culture e religioni frutto delle varie ondate di immigrazione provenienti da Europa, Africa, India e Cina. Un crocevia di etnie che si traduce in una vivace miscela di religioni, dalle manifestazioni rituali più disparate. Per questo a Mauritius in ogni periodo dell'anno c'è sempre una festa da celebrare!
Suggestioni a parte, ogni angolo di questa terra è ricco di attrattive difficilmente trascurabili, complice una natura megalomane che regala scenari da gigantografie.
Abbandonando questa vena poetica e un po’ romantica voglio raccontarvi del famosissimo spot di “Oneeye” ma prima permettetemi un po’ di critiche.
Stando con un radical vip mi capita spessissimo
di ascoltare molto divertita i loro discorsi sulle surfate, sui forward e double
forward, Cheese Roll, duck-jibe, pushloop, goiter e chi più ne ha più
ne metta. E’ veramente uno spasso soprattutto per la quasi totale mancanza
di corrispondenza tra quello che si raccontano e la realtà dei fatti.
La giornatona in cui fa il vero vento e le vere onde guarda caso quelli che
dicevano di fare i forward e double forward, gli aerial a una mano sola a mani
incrociate a testa in giù sono malati o hanno da lavorare (strano veramente)
oppure quando tu arrivi sono appena usciti perché era già dalle
7.00 di mattina che surfavano. Improvvisamente scoppiano mal d’orecchie,
febbre, fidanzate lasciate sole che li cercano, pranzi con i genitori, figli
lasciati ovunque e via cosi………. A chi scappa più in
fretta, insomma.
Fino ad ora non sono riuscita ancora a vedere queste fantastiche manovre altrimenti
avrei scattato due foto (fatta esclusione ovviamente Andrea che è l’unico
che mi da soddisfazione). Vi dico di più, mi sono veramente messa a ridere
quando quest’inverno sono stata in Sud Africa ed in particolare al Capo
di Buona Speranza (dentro la Riserva, avete presente no !!); li ho visto e ho
capito veramente chi è che sa fare le “manovre” non potete
immaginare che spettacolo (oltre la meraviglia del posto). Mi sa che i cd “radical
vip” (cioè i soliti che si vedono al Paesello piuttosto che alla
Centrale o alla spiaggia di S. Agostino non mi va di fare nomi) “c’hanno
un sacco ancora da imparà……”.
La stessa identica cosa accade a Le Morne quando lavora “Oneeye” (questo vale anche per l’ “Outside” cioè Mannaus quando è grosso). Se tu senti parlare i “radical vip” loro ci sono andati tutti a Oneeye però quando sei lì e guardi le onde di minimo 4 metri sbaffare ti accorgi che sul picco ci sono tre vele, di cui una quella di Andrea e le altre due di local mauritiani o di francesi affictionados del posto.
Devo dire la verità “Oneeye” è veramente uno spot
pericoloso, dietro la meraviglia di quelle barre “qui se derulent”
e scompaiono verso Ambulant si cela un pericolo enorme. Se un’onda dovesse
“ciancicarti” ben bene devi cominciare a pregare che la corrente
non ti sputi aldilà del reef la roba perché altrimenti non ti
rimane che pregare. Certo c’è il barchino di Richard che dovrebbe
venirti a prendere ma se le onde sono gigantesche con il c………
che si muove. Allora devi aspettare qualcos’altro (non si sa bene cosa)
e nel frattempo nuoti.